venerdì 29 marzo 2013

Diritto di replica


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> Non è vero che ti ho scambiato per un altro. Stavo facendo un gioco, lo avevo annunciato, volevo farti vedere che potevo anch’io esprimere rabbia, che ne avevo diritto anch’io. Ma so perfettamente che non credi che Grillo, Bersani e Berlusconi siano la stessa cosa. Non mi sono spiegata bene, presa dall’euforia retorica. 
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> Non c’è dubbio che tu abbia regione. Nessuno (come dici giustamente tu neanche Grillo) si aspettava questo risultato elettorale. Nessuno, neanche Bersani e questa è sicuramente una sua responsabilità. Un buon politico dovrebbe essere in grado di prevedere questi eventi e dovrebbe avere la capacità di arginarli.
Però confesso che io la soluzione non la vedevo e non la vedo neanche adesso a posteriori. Voglio dire che non sono sicura, anche adesso che abbiamo il risultato in mano, che ci fosse un modo sicuro per cambiarlo. Purtroppo la vita scorre in un verso solo e non ci è dato tornare indietro e vedere come sarebbe andata se avessimo fatto altrimenti. Tu sei sicuro che votando Renzi avremmo vinto? Può darsi. Non capisco bene perché, ma può darsi. Sono d’accordo che Renzi avrebbe forse ottenuto i voti dei più moderati, diciamolo chiaramente dei “cattolici”. Forse è vero. Però l’Ulivo in un recentissimo passato è stato accusato di aver strizzato troppo l’occhio ai democristiani e aver per questo perso tutta la sinistra e quindi aver perso le elezioni. Cosa è cambiato da allora? Non molto mi pare. Allora dovevamo essere più di sinistra ora avremmo dovuto essere più di destra. Può darsi, ma forse il problema è che una coperta sola non basta per tutte queste anime. Personalmente se si deve comunque perdere, preferisco un PD più laico come quello rappresentato da Bersani. Se si deve perdere. Se invece si riesce a vincere, Renzi mi va benissimo, il problema è che non sono sicura che si sarebbe vinto. Purtroppo la sinistra a sinistra del PD è cos’ schizzinosa!
Monti è stato una sorpresa. Non perché improvvisamente abbiamo scoperto che è di destra. Lo abbiamo sempre saputo. Ma io non penso che la destra sia per principio il demonio, penso che sia solo (in teoria, e cioè quando è una destra normale) un modo diverso di vedere il mondo. Diverso dal mio, ma non per questo assolutamente inaccettabile (se è una destra normale). Io credo che sia necessaria l’alternanza, sempre, proprio perché non credo che ci sia da una parte il bene e dall’altra il male. Non l’ho mai creduto, neanche quando ero molto giovane, ora ancora meno. Quindi il “bene” che sta troppo al potere facilmente degenera in male e il “male” ha sempre qualcosa da insegnare. Quindi la destra di Monti andava bene, in quel momento, dato che l’Italia stava per precipitare e la sinistra, più responsabile, sarebbe stata disposta ad appoggiare un governo di destra (una destra normale) mentre la destra (quella anormale che ci è toccata a noi) non avrebbe mai appoggiato un governo di sinistra. Monti avrebbe potuto far capire agli italiani che si poteva correggere una caratteristica, questo sì solamente italiana: la totale assenza di una destra presentabile.
Tu giustamente ironizzi sulla popolarità di Monti.  Si è capito subito (io almeno l’ho capito) che Monti avrebbe fatto perdere consensi alla sua parte, perché stava facendo un gioco sporco che alla destra (normale) che avrebbe dovuto votarlo (la destra “anormale” aveva già il suo leader) non è piaciuto (in un certo senso questa è una cosa positiva, vuol dire che ci sono “normali” elettori di destra e questa è una cosa molto positiva). Se avesse accettato, come io mi aspettavo lo ammetto, di rimanere fuori, il suo movimento avrebbe tolto un po’ di ossigeno alla destra “anormale”. Perché la destra italiana è molto più ideologica della sinistra: tutto, ma proprio tutto, pur di non votare a sinistra, così la pensano molti. Durante il suo mandato Monti però è rimasto sempre sopra il 50% dei consensi con punte bulgare. Il PD è stato preso in contropiede. Avrebbe dovuto prevederlo? Sì, forse sì. Ma devi ammettere che ha sorpreso tutti, ha sorpreso anche coloro che avrebbero voluto sostenere il suo movimento, infatti il consenso nei suoi confronti è precipitato. Si sarebbe dovuto prevedere, ma non era così facilmente prevedibile.
Comunque ammettiamo che si fosse previsto. Verso chi avrebbe dovuto rivolgere le sue attenzioni il PD? Dov’è che non ha guardato? Io non lo capisco. Davvero.

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> Lo so che tu non ne fai un discorso generazionale. Tu non lo fai perché sai che è stupido. Il problema è che anche alcuni di coloro che invocano esplicitamente il discorso generazionale sanno che è stupido ed è proprio per questo (più o meno consapevolmente) che lo fanno. La politica è diventata soprattutto la capacità di vendere un prodotto. Dovrebbe esistere, come nella pubblicità, un reato di “politica ingannevole”.
Leggo da Wikipedia e mi diverto a immaginare che dovunque c’è la parola “pubblicità” venga sostituita da “politica”:

“La pubblicità ingannevole (la politica ingannevole) è "qualsiasi pubblicità (politica) che in qualunque modo, compresa la sua presentazione, sia idonea a indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali è rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico (politico) ovvero che, per questo motivo, sia idonea a ledere un concorrente", articolo 20 del decreto legislativo 206/2005 dell'ordinamento italiano.

Che bello se ci fosse una legge così per la politica! Allora si potrebbe dire a Grillo: scusi, ma lei ha vinto le elezioni dicendo che non avrebbe mai fatto un partito, quindi se non vuole incorrere nel reato di “politica ingannevole” i deputati del suo movimento che non è un partito in Parlamento non ci possono stare. (Sia chiaro, non è che non voglio i deputati M5S in Parlamento, vorrei solo che ci fossero perché hanno accettato di concorrere onestamente, rispettando le regole) Scusi, ma lei ha vinto la concorrenza con lo slogan “una testa-un voto” e ora perchè i suoi (sono suoi? non lo so, ma sembrano suoi) parlamentari non hanno diritto di votare come vogliono? Ecc. ecc. ecc. Lo so, hai ragione, si ha l’impressione che Grillo sia il male minore, che poteva andare peggio, che questi che hanno votato Grillo “non sono tutti così male” e “sennò chissà che avrebbero fatto”.
Io però non capisco, davvero, se non sono così male perché avrebbero dovuto fare chissachè se non ci fosse stato Grillo? Perché non avrebbero potuto fare quello che facciamo io e te e cioè pensare che le cose sono complicate, che un partito deve “contentare” milioni di persone e quindi cercare compromessi, mediazioni, fare politica insomma? Cosa si aspettano adesso? Io sono abbastanza convinta che, se avranno il coraggio di ammetterlo, si renderanno presto conto che se uno vuole davvero fare qualcosa deve mediare. Insomma la misura della loro buona fede si misurerà nei fatti: se bloccheranno tutto o sono stupidi o in malafede, se permetteranno di fare qualcosa, con il PD o contro, saranno avversari o alleati leali.
Comunque, per la cronaca (non la storia: è passato così poco tempo!) quello che ora si dice del M5S si diceva anche (più o meno) della Lega: ha saputo capire il malcontento, anche della gente di sinistra! Ed era vero, come è vero per il M5S. Ma ora come allora, capire il malcontento e cavalcarlo in modo incosciente è una cosa e capire il malcontento e cercare di alleviarlo un’altra. La prima è facile e dà risultati immediati a basso costo, la seconda è difficile quando non impossibile ed è costellata di frustrazioni.
O forse, anche questa è una possibile ipotesi (nel mondo dei se e dei ma ci si può solo perdere!), se non ci fosse stato Grillo il PD avrebbe stravinto e questo potrebbe non piacere a tante persone, tante persone con tanti soldi, tante persone che hanno tanti privilegi da difendere. Grillo pensa che quelli che scrivono sulla rete contro la sua politica distruttiva siano pagati. E se fossero pagati quelli che scrivono a favore?
Ma tornando ai giovani e al giovanilismo. E’ uno slogan facile. E’ lui che parla di giovani, non tu, lo so. E’ lui perchè sa che questo slogan è facile, fa presa, non necessita di pensare. Questa è l’unica analogia che vedo tra lui e Renzi. Io preferirei che si riuscisse a vincere senza “politica ingannevole”. Non so fino a che punto sono disposta a “ingannare” pur di vincere. Forse questo è il mio problema. Però io Renzi lo avrei votato e lo voterei (forse dovrei dire, lo voterò) anche se penso che Bersani sia vittima di una ingiustizia. Sia vittima del fatto che in Italia (ma penso anche nel resto d’Europa) essere onesti (anche nel non propinare “politica ingannevole”) non paga. La serietà non paga e Bersani ha scommesso sulla serietà, così come ho fatto io. Non abbiamo i voti e quindi abbiamo perso, però, in assenza di una palla di vetro, era una scommessa che io mi sentivo di fare. Si poteva vincere. C’è mancato poco (lo so non basta). Ma se avessimo vinto così, con la serietà e l’onestà l’Italia avrebbe avuto una svolta. Sarebbe stata una vera rivoluzione. Con Renzi no. Renzi è il nostro berlusconino, il nostro grillino. Non fraintendermi di nuovo, solo nello stile. Però lo stile conta. Perché lo stile seleziona. Però, siccome la politica è compromesso, checchè ne pensi io, se è necessario che ci sia qualcuno che abbia il coraggio di “ingannare” lo accetterò. Sarò un po’ più triste, ma lo accetterò. Sicura che Renzi (con dietro tutto il PD) è infinitamente migliore sia di Grillo che di Berlusconi e molto molto migliore di Monti.

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> Io non volevo darti responsabilità personali, volevo solo dire che sarebbe stato importante parlare. E’ difficile. Guarda quello che succede a noi due, a te e a me: lunghissime lettere per avere sempre la sensazione di non essere capiti. Non è facile per i dirigenti di un grande partito che ha delle enormi responsabilità capire le esigenze di chi lo vota. Parlare, sempre, farebbe molto bene al PD. Lo so è difficile. Uno pensa di non aver nulla da dire, ma è un dovere provarci. 
Non parlavo della tua posizione personale. Vuoi che non sappia com’è difficile la vostra vita? Ho un figlio della tua età e ti garantisco che ha molte difficoltà. Però ognuno ha avuto le sue. Quando io avevo la tua età c’era il terrorismo, la minaccia di una guerra nucleare, la polizia che faceva volare gli anarchici dalle finestre (vabbè quello era un po’ prima), le bombe nelle stazioni, i mediatori democristiani uccisi dalle BR. Si stava decisamente meglio economicamente (non io come ben sai nostro padre ha deciso di tagliarmi i viveri a metà del percorso universitario, senza nessun motivo, dato che mi sono laureata in 4 anni, era il 1976 e poco dopo mi sono sposata… a 22 anni). Però da questo punto di vista l’atmosfera era migliore, credo. Si vedeva un futuro. Non so come sia per voi (io adesso il futuro non lo vedo più tanto per altri motivi), ma mi sembra che in effetti siate più…tristi!

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> In parte ho già risposto a quello che dici in questa parte, ma voglio dirti che mi sento accusata molto ingiustamente. Io non ho mai demonizzato nessuno. E’ proprio quello che non ho mai fatto e che non mi piace vedere fare (se ti riferisci alla prima parte della lettera era, ripeto, un esercizio retorico). Grillo e i grillini sì invece. Loro sì che demonizzano. E’ questo quello che mi lascia perplessa, anzi che mi fa disperare: come diavolo fanno queste persone a convincere tutti dell’opposto della verità? Loro demonizzano e sostengono di essere demonizzati. Loro non rispettano le regole e accusano gli altri di scorrettezze. Loro faranno molto male al paese portandolo, loro e solo loro, verso nuove elezioni e daranno la responsabilità ad altri. Questo mi fa impazzire.
Vediamo come stanno le cose, oggettivamente. Il M5S non è certo lì per mediare mi pare. Sono anch’io sicura che ci siano anche brave persone dentro (come c’erano nella Lega e ci sono ancora, io credo). Però il loro stile non è molto diverso da quello di berlusconi e co.: “i giornalisti sono tutti contro di noi e noi non ci parliamo” (berlusconi: i giornali sono tutti di sinistra),  “i politici sono una schifezza e noi ripuliremo il parlamento” (berlusconi: noi siamo i nuovi, eletti dal popolo, quello che il popolo vuole) “le regole per noi non valgono e non c’importa nulla che ci debba essere un governo”(berlusconi: il parlamento è una gabbia che ci impedisce di governare),… Non vedi anche tu delle pericolose analogie? Con un’aggravante: Berlusconi era lì per difendere i suo interessi personali, loro credono (alcuni di loro) di essere lì per salvare il mondo (o almeno l’Italia) e questo è molto molto più pericoloso!

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> Vedi che sei tu che demonizzi. Io lo so che Berlusconi è quello che tu dici, ma non riesco a credere di poter descrivere in questo stesso modo tutti i suoi elettori. Non posso credere che un terzo degli italiani (a volte sono stati quasi la metà) siano gangster senza scrupoli. Nemmeno tutti i parlamentari del PDL sono gangster senza scrupoli. Quindi non era Berlusconi l’interlocutore credibile, ma non si poteva non fare i conti con il suo elettorato. Per spostarlo, ma anche perché è giusto non demonizzare l’elettorato della controparte.
Comunque abbiamo già dato: con Berlusconi non si deve parlare, sono stradaccordo (e lo è anche Bersani). Come si fa dunque? Perché ti sembra così negativo che Bersani ci provi? Lui sta facendo il suo dovere. Ha avuto un “ampio mandato” come si dice e fa quello che ritiene (e io, per esempio, sono d’accordo con lui) il suo dovere: provare a non precipitare l’Italia in un baratro. Cercare almeno di fare con questo governo (ci sarebbe un governo di minoranza se Grillo lo volesse) le cose più importanti, i famosi otto punti. Hai notato che anziché concentrarsi sulla validità o meno degli 8 punti tutti dicono che avrebbe dovuto dirli prima? Ma la gente l’ha letto il programma prima del voto? C’erano – credo tutti, ma sicuramente molti – nel programma.

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> Anche qui mi sono spiegata male. Non è sui giovani del M5S che sparo. Volevo dire che ci sono moltissimi giovani anche nel PD (li ho contati, non sono poi molti di più i giovani del M5S di quelli del PD, inoltre nel PD ci sono più donne e il leader è più giovane di quello del M5S). Volevo che a quei giovani venisse dato quello che spetta loro. Anche qui la trovo un’ingiustizia che a un giovane che ha lavorato seriamente, solo perché non parla con arroganza e prepotenza, solo perché fa il proprio lavoro senza considerarsi un eroe non venga attribuito valore. No, non penso che Grillo riuscirà a dirigerli come automi. Non lo pensa nemmeno Bersani. Per questo sta facendo quello che fa. Perché spera e crede che ci sia spazio per un dialogo, nonostante Grillo.

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> Come fai a essere così sicuro? Io non lo ero e continuo a non esserlo. Ci sono i delusi di destra che forse avrebbero votato Renzi (ma perché non hanno votato Monti?) e non sono stati disposti a votare Bersani (ma a me Bersani non mi sembra un pericoloso bolscevico, a te si?) perchè sono convinti che una singola persona (Renzi contro Bersani) faccia la differenza, ma questi, mutatis mutandis, ci sono anche a sinistra. Quindi avremmo perso i voti di quelli di sinistra (anche se Renzi milita nello stesso partito di Bersani, un vero partito, un partito in cui il segretario conta, ma non decide da solo). Sarebbero stati più quelli guadagnati di quelli persi? Non lo so. Io penso di no, ma non lo so.

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> Sì anch’io non vedo tante vie d’uscita se il M5S continua nella sua politica. Però io sono contenta che Bersani ci provi. Non capisco bene cosa ci avremmo guadagnato se si fosse dimesso. Perché avrebbe dovuto dimettersi? Ha la maggioranza alla Camera, è il primo partito d’Italia (ah, Grillo bara, ci sono i dati, non che importi molto, ma è sempre per via della “politica ingannevole”, il PD è il più votato). Perché non si deve dimettere Monti? Berlusconi? E anche Grillo (oops dimenticavo, non si può dimettere, non è ne segretario, né parlamentare). Ma in ogni caso, cosa c’avremmo guadagnato io e te?
Io penso che Bersani deve sfidare i parlamentari del M5S come sta facendo. Gli 8 punti sui quali propone di avere la fiducia sono quasi tutti presenti nel M5S (anche se in modo un po’ più fumoso) e sono assolutamente inaccettabili per la destra. I parlamentari del M5S devono prendersi la responsabilità di mandare di nuovo al voto senza neanche una riforma elettorale. Possono evitarlo. Se non lo evitano la colpa non può essere data a un altro. Non ti pare?

Per concludere: comunque vada a finire, penso che sarebbe nostro dovere continuare a occuparci in prima persona del destino dell’Italia. Quindi ti ringrazio, e non è retorica, per avermi costretta a misurarmi con una visione diversa dalla mia pur provenendo da un background così vicino. E’ importante capire. Cosa ce ne faremo quando e se avremo capito (qualcosa di più)? Non lo so. Ma sono assolutamente convinta che capire sia un passaggio indispensabile, necessario e non sufficiente (come direbbe un matematico).

A risentirci

Silvia 

martedì 19 marzo 2013

Care Persone normali


Care persone normali,

intendo quelle che lavorano e che non possono gestire personalmente la politica; quelle che escono di casa la mattina alle 8 e tornano la sera alle 8; quelle che quando hanno un po’ di tempo libero vorrebbero dedicarlo ai figli; quelle che sanno che, se ci saranno nuove elezioni, i soldi per sostenerle saranno prese dalle loro tasche; quelle che sanno che lo spread esiste, perché incide sul tasso del loro mutuo. 
Care persone normali, da qualsiasi movimento o formazione politica vi sentiate rappresentati, vi siete mai chieste cosa ne fa Grillo (o chi per lui) dei soldi della pubblicità sul suo blog? Vi sembra normale che Grillo utilizzi uno spazio pubblico (è lui che si è voluto lanciare in politica ed è quindi diventato pubblico insieme al suo spazio) come quello del suo blog per fare pubblicità ai suoi libri e ai suoi DVD? Se ci saranno tra breve nuove elezioni i clic sul suo sito probabilmente aumenteranno, il prezzo della pubblicità con loro e la pubblicità ai suoi libri anche. Sembra impossibile, ma non lo è (dovremmo averlo imparato), che Grillo voglia trascinare l’Italia verso nuove elezioni (pagate da noi, non lo dimenticate!) per far crescere i propri personali guadagni. In fondo ha più di 65 anni e questa è probabilmente la sua ultima chance.
In ogni caso noi gli diamo il beneficio del dubbio quindi dovrebbe fare una delle due seguenti cose:
1. Rendere pubblici gli introiti della pubblicità e, ovviamente, della vendita dei suoi libri e DVD, e rendere pubblico come questi soldi vengono spesi (auspicabilmente per il movimento);
2. Mettere TUTTO il bilancio del M5S in rete, come fanno i partiti normali (forse il PDL non lo fa) e i normali giornali.

Oggi sul sito di Grillo compaiono (è probabile che alcune mi siano sfuggite) le seguenti pubblicità:

Vestiti Zalando
Cappotto Termico
Kindle paperwhite
Amazon
Centraline alcatel
Tutte le battaglie di Beppe Grillo – libro
Un Grillo Mannaro a Londra – DVD
Impianti Dentali Dr Schmitz

domenica 17 marzo 2013

Lettera aperta a un giovane deluso e arrabbiato


Caro ….,
alla tua lettera accorata che ho molto gradito perché mi sono permessa di prenderla come un gesto di stima (o almeno di non totale disistima), sento la necessità di dare due risposte. Perché due? Perché in una voglio essere “dura” come tu lo sei stato nella tua e come te esprimere tutta la MIA rabbia (che non ha nulla da invidiare alla tua).
Nella seconda voglio invece continuare a fare quello che faccio da una vita, nel privato e nel poco ruolo pubblico che mi è toccato gestire, e cioè cercare di vedere il punto di vista dell’altro per trovare i punti di convergenza.

Comincio con la prima.

Caro …,
tu hai, se non sbaglio, 27 anni. Molti meno di me. La tua rabbia ha dei buoni motivi, ma la tua vita deve ancora svilupparsi, hai sicuramente molte più energie e puoi ancora pensare a un lungo futuro. Più tempo hai maggiori sono le probabilità che le cose possano cambiare. Io da molti anni (avevo 12 anni quando ho cominciato a credere di poter cambiare le cose, mi ricordo esattamente il giorno in cui è successo e forse un giorno te lo racconterò, ma non è questo il punto) lotto e spero che le cose cambieranno. Nella mia lunga vita di donna che ha creduto di poter cambiare le cose mi sono vista passare avanti: democristiani, camorristi, arrivisti, ruffiani, socialisti, pdiellini, leghisti etc. etc e uomini di qualsiasi convinzione politica. Per inciso: non dimenticare mai quando parli a una donna di ingiustizie e prevaricazioni che quelle che colpiscono le donne sono, a parità di altre condizioni, almeno il doppio di quelle che colpiscono gli uomini.
Io il merito lo avevo. Mi sono laureata giovanissima, con il massimo dei voti. Sono andata, giovanissima, lontana da casa, lavoravo giorno e notte (pensavo che questo fosse il modo giusto di combattere: valere per pretendere).
Pensavo che avremmo corretto molte ingiustizie se fossimo riusciti a governare “noi”. Con l’appoggio convinto della gente, però. Non di tutti, questo non si può, non si deve, e non è auspicabile. Ma di una buona maggioranza, sì. Una maggioranza che avrebbe finalmente capito la differenza tra noi e loro. Non era possibile che non la vedessero. Loro rubavano, ammazzavano, imbrogliavano, erano incompetenti, incapaci. Ma ogni volta che ci arrivavamo vicini, scoppiava una bomba, massacravano qualcuno di botte, ammazzavano giornalisti e sindacalisti, e le stesse facce di bronzo si riproponevano alla popolazione come nuove e vincevano. Vincevano! Ti rendi conto? Quelli che li votavano erano sempre più di noi, sempre. Sono anni che vedo questo film con consapevolezza. E ora? Lo stesso film, ma i protagonisti sono giovani prepotenti e presuntuosi che vorrebbero che chi gli sta davanti per età certo, ma anche per competenza, si suicidasse per lasciargli uno scettro, con cui non saprebbero fare nulla e che non sono in grado di conquistarsi. Questa banda di giovani mi toglie, a causa di un pericoloso miscuglio di incompetenza, presunzione e malafede, la possibilità di vedere un mondo diverso e lo riconsegna (con l’odioso principio del tanto meglio tanto peggio) ai soliti noti. Io a questi giovani (non sono tutti così, ma ne parliamo dopo) toglierei il diritto di votare. Altro che dargli spazio! Ma poi scusa, da quando lo spazio ai giovani viene gentilmente concesso? Che se lo conquistino se sono capaci! Tu stai attento, però, i giovani che in questo momento stanno (apparentemente) conquistando spazio lo fanno per levarti l’aria. Sono i figli (non biologici, ma culturali) di quelli che hanno levato l’aria a me e adesso la tolgono a te. Non essere così stupido: non sbagliare nemico.
Trattando un altro punto da te sollevato: perché non si dovrebbe essere incerti sul giudizio su D’Alema? Il tuo giudizio senza dubbi, scusa, quale sarebbe? D’Alema è una persona seria, preparata e onesta. Non ha mai rubato. Ha fatto (se ne può discutere) delle scelte politiche sbagliate? Può darsi. Ha creduto che si potesse dialogare, e anch’io ci credo ancora, e ha sbagliato. E’ probabile. E’ proprio di questi giorni il messaggio del Presidente Napolitano che invita (come sarebbe giusto in una democrazia normale) a non credere che possa essere un bene incarcerare il capo dell’opposizione. Sacrosante parole se fossimo la nazione normale che io vorrei diventasse l’Italia.
Io però, scusa, contrariamente a te non ho nessun dubbio: Berlusconi sta per essere arrestato, Grillo è un comico che approfitta in malafede della rabbia degli altri. Vai a vedere quanta pubblicità gira sul suo blog compresa quella a sky, unica televisione ammessa ai suoi comizi (sarà un caso?). No, non c’è nessuna possibilità di paragonarli a D’Alema. Ma poi perché si tira sempre in ballo D’Alema? Non mi risulta che sia in corsa per diventare Presidente del Consiglio. Ho il sospetto che sia perché è tele-webbamente antipatico. Troppo serio. Un po’ supponente. La parola d’ordine è: se si parla di PD tirare fuori D’Alema che sta antipatico. Ti sembra serio?
Tu ti lamenti delle cose che hai sentito dentro le sezioni del PD (intanto non è un dettaglio che ci siano delle sezioni dove discutere, mettendoci la faccia, come si dice adesso). E tu scusa cosa facevi alle riunioni del PD mentre i 50-60enni parlavano e dicevano cose su cui non eri d’accordo? Hai avuto paura di parlare? Ti avrebbero picchiato? Oppure hai parlato e sei stato messo in minoranza? Cosa vuoi che facciano che ti leggano nel pensiero? Vuoi che cambino la linea del partito e quella dei loro pensieri perché qualche giovane senza testa pensa che basti dire “non finanziamo i partiti” perché improvvisamente sparisca la mafia, la camorra, gli evasori e i profittatori. Grillo (che pure di anni ce n’ha 65) ti ha letto nel pensiero: ha capito che non vuoi pensare. Ci pensa lui. Anche quando gli dirai “scusa mi sono sbagliato” ci penserà lui a dirti che non è vero che tu non devi pensare. Ci sono sempre stati quelli come Grillo e hanno sempre avuto un buon numero di grillini dietro.
Non date la colpa a noi: il mondo lo state costruendo voi. Non date la colpa a noi, noi abbiamo portato il nostro peso, prendetevi le vostre responsabilità senza questi piagnistei da lattanti. Se non riuscirete a far nulla sarà colpa vostra e saremo noi a pagare il prezzo più caro: una vecchiaia senza garanzia, senza forza, senza speranze.

Caro …,
capisco il tuo sgomento. Lo capisco perché l’ho provato e lo capisco perché vivo con due giovani, mio figlio e sua moglie, lo capisco perché da anni scorrono sotto i miei occhi i giovani della tua età. Ma tu, mio figlio e sua moglie e i giovani che vedo siete dei privilegiati. Voi avete avuto accesso alla cultura, avete avuto la possibilità (non solo economica, bada bene, ma soprattutto culturale) di studiare, di fornirvi di strumenti per giudicare autonomamente. Voi avete questo privilegio e lo dovete utilizzare. Per spezzare a colpi di accetta il mondo in due (o anche in tre, in quattro, in un numero finito di pezzi) non c’è bisogno di molto cervello. Ma il mondo, economico sociale biologico, è un sistema complesso. Non c’è modo di dividerlo in parti. Le classificazioni si intersecano, non ci sono i buoni e i cattivi, ci sono quelli che 8in quel momento) fanno quello che ti piace e quelli che non lo fanno o che fanno quello che non ti piace. Allora ti devi prendere la responsabilità di dire che tu sei quello buono e quindi quelli che fanno quello che ti piace sono buoni. Se questa selezione ti riesce puoi scegliere di stare con i (tuoi) buoni. Poi un giorno i (tuoi) buoni faranno una scelta che non ti piace. E allora dovrai scegliere di nuovo, cambiare gruppo. Oppure dovrai riuscire a convincere i (tuoi) buoni a fare quello che piace a te. Ma i tuoi buoni sono buoni anche per altre N persone (con N molto grande) e tra queste N persone ce ne sono molte che pensano che la cosa che a te non piace è invece “buona”, mentre altre che a te piacciono sono cattive. Cosa devono fare i (tuoi) buoni? Potrebbero scegliere, ammesso che sia possibile, di fare quello che piace alla maggioranza. Magari indicendo continui referendum per conoscere il parere dei propri elettori su ogni singolo problema. Ammettiamo, cosa di cui dubito, che si possa fare. Ammettiamo che esista una maggioranza concorde, per esempio, tanto per fare un esempio realistico, nel non pagare l’IMU. L’effetto potrebbe essere catastrofico. Negli ultimi anni la maggioranza si è trovata d’accordo con Berlusconi (prima con Craxi, prima ancora con Andreotti e prima ancora con Mussolini). La maggioranza, tu lo sai bene, non dà l’impressione di avere sempre ragione.
Allora forse dovrebbe seguire una linea stabilita una volta e per sempre? Quella “buona”, ovviamente. La devono seguire anche se perdono consensi? Anche se non hanno la forza di realizzarla? Anche se coloro che li votano diventano sempre meno? A che scopo? Ammettiamo che la linea scelta sia perfetta (per inciso, chi l’ha deciso che è perfetta, tu? un altro come te? dieci? mille?), rimane perfetta  anche se quello che persegue non si potrà MAI avverare?

Questa lunga e un po’ confusa parabola finisce con queste semplici considerazioni:

1. la Società è un sistema complesso, quindi
2. La politica è un mestiere complicato, quindi
3. Il politico deve essere un valido professionista (gli stiamo affidando la nostra vita: nessuno di noi si rivolgerebbe a un macellaio per farsi operare a causa del fatto, innegabile, che la sanità funziona male, nessuno di noi sceglierebbe a chi affidare la costruzione della propria casa con il criterio dirimente dell’inesperienza del committente), deve sapere che
4. non si può e non si deve improvvisare, e che
5. le buone idee sono necessarie, ma non sufficienti, quindi
6. la politica deve servirsi di compromessi, perciò
7. il cittadino, che non ha il tempo e la competenza per decidere quali siano i compromessi giusti, vota per delegare (fino a prova contraria) qualcuno a scegliere in sua vece.

Poi però c’è, non si può negare, un grave problema. Ora come quando io avevo la tua età. Qualcuno usa mezzi “scorretti” per convincere i cittadini ad affidargli la propria delega. La Chiesa? La Nato? La Polizia? La criminalità organizzata? La televisione? Il web? E qui entri in scena tu. Tu lo sai che le cose stanno così. Lo sai anche perché hai vissuto accanto a persone che erano in grado di pensare con la propria testa (perché privilegiati, s’intende, non perché geneticamente migliori) e perché sei tu stesso un privilegiato. Proprio perché tu lo sai hai il dovere di smascherare queste scorrettezze. Fino a oggi anche un cittadino “normale”, con un normale stipendio (o magari senza), con una vita normale, può sperare di sapere da qualche politico “normale” alcune verità che altrimenti non conoscerebbe mai. Per ora. A questo serve il finanziamento pubblico. Perché i cittadini “normali” in rappresentanza di “normali” cittadini possano far politica. Il finanziamento pubblico della politica è sacrosanto. Così come altrettanto sacrosanto è il fatto che il bilancio della politica, pubblico o privato che sia il suo finanziamento, debba essere pubblico. A questo proposito: hai provato a digitare su google “bilancio pd” e poi “bilancio m5s”? Fallo. E poi rifletti e dimmi cosa ne pensi. Non sono cose irrilevanti. Dopo venti anni di Berlusconi dovremmo aver imparato che chi urla più forte le proprie menzogne riesce sempre a sembrare più vero di chi dice sommessamente le proprie incerte, perché la realtà è incerta, verità. Guardiamo ai fatti.
E se tu fossi un giovane del PD? Uno che ha lavorato sodo. Che si è fatto due p… alle riunioni di sezione che tu con tanta leggerezza liquidi? E se tu fossi uno che sa di essere infinitamente più competente di loro. Se tu fossi consapevole che per essere eletto hai dovuto ricevere centinaia di migliaia di voti, mentre questo branco scomposto di persone incompetenti e caciarone ti vengono messe vicine, alla pari, e hanno ricevuto 100-200 voti compresi amici e parenti? Tu cosa penseresti?
Io voglio che siano i giovani del PD a governare. Affiancati, come si usa in una società sana, da persone meno giovani che possono aiutarli con la loro esperienza.
Come possiamo fare perché questo avvenga? Io non lo so. Tu lo sai? Io sono stupita che le cose siano andate così. Sono stupita perché sono passati solo 20 anni da quando Berlusconi è comparso sulla scena dicendo le stesse cose: rinnoviamo, costruiamo la casa della libertà, facciamo scegliere al popolo, buttiamo a mare la politica, etc. etc. Lui è ancora là e uno peggio di lui lo ha appena affiancato. Uno che pensa che la democrazia sia: “io so io e voi non siete un c…” (ho scoperto che questo sonetto del Belli è stato usato nel Marchese del Grillo, coincidenze?). Uno che avendo avuto il 25% dei voti, una cosa enorme non è contestabile, crede di avere il diritto di mandare allegramente in malora il paese. Uno che pare si dimentichi che il 75% dei votanti non lo ha scelto.
Passata la rabbia, logica e comprensibile, io vorrei che tu mi dicessi davvero se pensi che siano meglio Berlusconi e Grillo di Bersani. Perché? Seriamente e con calma e non nella logica “tanto meglio tanto peggio” che non ha mai pagato. Nella logica e basta. Siamo logici, siamo razionali. Questa è l’Italia che abbiamo ed è con questa che dobbiamo fare i conti. Rimbocchiamoci le maniche (adesso toccherebbe a voi, ma vi consiglio di accettare il nostro aiuto almeno per quanto riguarda il ricordo) e cerchiamo di spostare questo equilibrio. Basta così poco. Non continuiamo a farci del male.

Un abbraccio  

S

ps: Non ho saputo separare le due parti come avrei voluto e come avevo premesso. Temo che sia perchè il problema è complesso, non si può affrontare a...accettate!